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Chiunque utilizzi uno smartphone per comunicare tramite sms, Wathsapp o qualsiasi social network ha ricevuto almeno una volta uno di quegli innumerevoli messaggi apparentemente cristiani corredati da presunte promesse divine che circolano in rete. Poiché tali messaggi purtroppo mischiano pericolosamente verità e menzogna, desidero ad essi dedicare una breve riflessione.
Indice
La mentalità magico apotropaica
Le promesse legate alle orazioni di santa Brigida
Come riconoscere questi messaggi ingannevoli
Messaggio esemplificativo
In questo mio articolo non tratto delle catene di sant’Antonio evidentemente bislacche e ridicole, ma di quei messaggi che purtroppo molti cattolici divulgano pensando di fare del bene. Per dare una idea del tipo di messaggio, ne riporto uno a titolo esemplificativo:
Leggi questa storia!
Una donna molto malata ha sognato che Gesù ha dato la sua acqua da bere.
Quando si svegliò al mattino, stava di nuovo bene e guarì.
Vide un pezzo di carta accanto alla sua scrivania che diceva: “Gesù è il vero Dio vivente”.
Ha detto alla gente di cosa le era successo.
Un ufficiale ha ascoltato la storia della signora ed è stato immediatamente promosso al lavoro.
Un altro uomo che ha ricevuto il testo ha rimosso immediatamente il messaggio e ha subito gravi perdite per 13 giorni.
Vedrai come Gesù farà meraviglia, lo credo perché Dio esiste … Amen!“Ciao, sono Gesù Cristo, so che quasi non hai tempo per me … Ti amo e ti benedico Sono sempre con te Oggi voglio che questo messaggio faccia il giro del mondo prima di mezzanotte per favore non tagliare e ti aiuterò con qualcosa di cui hai bisogno … Amen.
Invia questo messaggio e se non hai bisogno di GESÙ per aprire le porte per te, basta cancellarlo … ”
Come l’acqua cade dal cielo, così le benedizioni più belle nel nome di Gesù cadranno su di te.
(Prendi 1 minuto e mandalo). Ripeti! Gesù tu sei la mia forza ti amo, ho bisogno di te, guariscimi e guarisci la mia famiglia passa a 30 persone senza vergognarti di farlo.
Il vuoto sentimentalismo
L’inganno di questi messaggi è sottile perché, mentre all’apparenza sembra che veicolino contenuti compatibili con la fede cristiana, in realtà instillano nelle menti degli incauti lettori una terribile menzogna atta a uccidere l’autentica e virile spiritualità cristiana per mano del suo più subdolo nemico: il vuoto sentimentalismo, il quale ha sì la capacità di muovere il cuore dell’uomo verso le più alte vette dell’emozione, ma nel contempo ha il potere di dargli l’illusione che tale moto del cuore possa sostituire quello della volontà. Siccome Gesù conosce bene il cuore dell’uomo, incline a cadere vittima di questo subdolo inganno del sentimentalismo, ci ha lasciato questo monito:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli» (Matteo 7, 21).
La mentalità magico apotropaica
Il vuoto sentimentalista apparentemente cristiano, che si crede cristiano solo perché nelle sue insulsaggini sentimentali nomina un Gesù che non conosce, poiché lui vuole nutrirsi solo di emozioni, non sente il bisogno di conoscere il volere di Dio affinché una volta conosciuto possa provare a conformarvicisi. Sente, però, il bisogno che Dio, percepito come il genio dei geni della lampada, esaudisca i suo desideri. Diviene, dunque, vittima di una mentalità magico-apotropaica, secondo la quale, a prescindere dalla propria condotta morale, un determinato “rito”, come per esempio un certo numero di preghiere o semplicemente l’inoltro di un messaggio, gli assicurerebbe una protezione contro ciò che lui percepisce soggettivamente come un male.
Una tale mentalità, lascia la sua vittima nelle proprie convinzioni circa il bene e il male e lo induce inevitabilmente ad abusare della misericordia divina, perché è molto difficile che un essere umano affetto come tutti gli essere umani dalla concupiscenza (propensione al male) — a causa del peccato originale — abbia sufficienti ragioni per non assecondare le inclinazione della propria natura. Quasi sempre, poi, la mentalità naturale lo porta a rifiutare la sofferenza (o croce) insita nella malattia fisica o mentale, la precarietà economica, l’insuccesso nella carriera, l’ingiustizia subita, la discriminazione sofferta, etc., perché non la può comprendere, visto che ha sostituito in sé l’immagine del vero Dio morto in croce, che gli avrebbe dato una chiave di comprensione della sofferenza, con quella del “genio dei geni della lampada, esaudisci desideri”. E per ultimo, finisce per esporlo alla possibilità di morire nell’impenitenza finale, per la quale è previsto l’inferno.
Le promesse legate alle orazioni di santa Brigida
I messaggi apparentemente cristiani corredati da presunte promesse divine, dove si lega la concessione automatica di una determinata grazia dopo aver compiuto un certo numero di esercizi di pietà, sono tutt’altro che positivi. Tra questi messaggi abbiamo le catene di sant’Antonio e di santa Rita, ma quelli più diffusi e più subdoli, perché posti a corredo di un compendio di preghiere intitolato “Orazioni di santa Brigida” ― vero capolavoro di autentica spiritualità cristiana uscito dalla penna ispirata di una grandissima santa ―, sono le promesse per chi recite quelle preghiere. La stragrande maggioranza dei cristiana che pregano questo compendio di orazioni lo fanno proprio perché ad esse sono state allegate delle promesse attribuite a Dio stesso. Queste promesse induco quindi a vanificare lo scopo per cui Gesù le diede, e cioè: offrire un’efficace meditazione quotidiana sulla sua passione quale sostegno per ricercare una «vita santa» con l’aiuto della grazia di Dio. Ebbene, nonostante che la chiesa cattolica docente abbia non solo negato l’origine soprannaturale di queste promesse, ma ne abbia anche proibito la divulgazione[1], esse vengono ancora pubblicate insieme alle Orazioni di santa Brigida, a prova che questa erronea mentalità magico-sentimentale è tenacissima e diffusissima tra i cristiani cattolici.
Come riconoscere questi messaggi ingannevoli
Ci si potrebbe difendere facilmente dall’inganno di questi messaggi apparentemente cristiani corredati da presunte promesse divine, semplicemente leggendo il vangelo, ascoltando l’insegnamento della Chiesa cattolica docente e traendo da entrambi i criteri di discernimento. Gesù per esempio insegna:
«Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà» (Mt 16,24).
E la chiesa ha sempre insegnato che le grazie sono legate alla conversione del cuore e soprattutto alla libera disposizione di Dio che conosce meglio di noi se ciò che consideriamo grazia sia veramente una grazia per noi in vista della santità e della vita eterna. Per questo ribadisce nel Catechismo della Chiesa Cattolica che
«Il progresso spirituale tende all’unione sempre più intima con Cristo… Il cammino della perfezione passa attraverso la croce. Non c’è santità senza rinuncia e senza combattimento spirituale. Il progresso spirituale comporta l’ascesi e la mortificazione, che gradualmente conducono a vivere nella pace e nella gioia delle beatitudini» (CCC 2014-2015).
Da quanto scritto deduciamo che siamo chiamati ad abbandonare il nostro modo di vedere il mondo in contrasto con la visione offertaci da Gesù; che le croci, cioè le sofferenze fisiche e morali, non sono un segno di maledizione divina e che anche quando sono conseguenze dei nostri peccati, non rappresentano un ostacolo per seguire Gesù, ma anzi sono il mezzo di espiazione con il quale ci costruiamo la scala per il cielo.
Le promesse del cielo
Chiarito l’inganno dei falsi messaggi apparentemente cristiani, non vorrei che si pensasse che io voglia negare a Dio la possibilità di fare le promesse che vuole. Lo fa, eccome. Lungo la storia ci ha lasciato promesse legate ad ogni giorno della settimana. Basti ricordare per esempio le promesse legate alle pratiche devozionali dei:
- martedì in onore del Santo Volto di Gesù (madre Maria Pierina De Micheli);
- primi sei giovedì del mese in onore a Gesù nel Tabernacolo (beata Alessandrina Maria da Costa);
- primi nove venerdì del mese in onore al Sacro Cuore di Gesù (santa Maria Margherita Alcoque);
- primi cinque sabati del mese in onore del Cuore Immacolato di Maria (suor Lucia di Fatima);
- e della prima domenica dopo Pasqua (santa Faustyna Kowalska).
Tantissime altre promesse Dio ci ha fatto per mezzo di santi e mistici, ma su tutte credo possa essere messa quella che Gesù stesso ci ha consegnato durante la sua ultima cena sulla terra, perché essa in sintesi esprime la condizione e lo scopo di tutte le altre promesse:
“Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14,23).
Note
[1] «In alcuni luoghi è stato divulgato un certo opuscolo, dal titolo Segreto di felicità – 15 preghiere rivelate dal Signore a Santa Brigida nella Chiesa di San Paolo in Roma, pubblicato in varie lingue. Poiché in questo libretto viene affermato che Dio abbia fatto alcune promesse a Santa Brigida, della cui origine soprannaturale in nessun modo consta, si guardino gli Ordinari del luogo dal concedere il permesso di pubblicare o di nuovo ristampare gli opuscoli e che gli scritti che contengono queste promesse » (Acta Apostolicae Sedis, XLVI [1954], 64).