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Il preparato a base di mRNA della Moderna non è un vaccino

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Il 5 gennaio 2021, all’interno di una trasmissione live della New Earth Media riguardate la corruzione di Anthony Stephen Fauci, capo della task force governativa americana contro il COVID-19, è stato mandato in onda una tàvola rotonda sul tema delle vaccinazioni contro il SARS-CoV-2. Erano presenti David Martin, pensatore eclettico che spàzia, per esèmpio, dall’invenzione di un sistema laser per il trattamento di tumori inoperàbili all’ingegneria finanziària,  la viròloga Judy Ann Mickovits, protagonista del documentàrio Plandemic: The Hidden Agenda Behind Covid-19 e autrice di due importanti libri denúncia contro la corruzione del settore vaccinale[1], Robert F. Kennedy Jr, avvocato e nipote dell’omónimo ex presidente degli USA, Rocco Galati, avvocato costituzionalista canadese e fondatore del Constiutional rights Centre inc.

Intervento di David Martin

Dal minuto 1:42:33 della trasmissione live della New Earth Media ha inizio l’interessante intervento di David Martin sul preparato a mRNA prodotto dalla Moderna, intervento supportato dalla viròloga Judy Ann Mickovits. In esso si risponde alla domanda: il preparato prodotto da Moderna ― e quindi anche quello di Pfizer/BioNtech che utilizza la medesima tecnologia sperimentale; entrambi i preparati sono distribuiti in Italia come vaccini contro il SARS-CoV-2 ―, può essere chiamato “vaccino”? Se non è un vaccino, perché viene presentato all’opinione púbblica americana e poi al mondo come tale?

Legittimità dell’opinione di David Martin e Judy Ann Mickovits

Come si ascolterà, le risposte divèrgeno dalla presentazione ufficiale di Moderna e dalla narrazione che si vuole imporre attraverso i media mainstream secondo la quale: 1) l’unico rimedio all’emergenza pandemica sarebbero i vaccini e 2) è responsabilità civile vaccinarci tutti. L’insensatezza di questa narrazione è dimostrata dal fatto che

  • l’emergenza epidemiològica si basa sul gran numero dei contagiati, ma quest’ultimo si fonda in realtà su tamponi diagnòstici inattendíbili che darebbero il 95% di falsi positivi[2];
  • Il COVID-19 può essere curato efficacemente con i farmaci adeguati[3].

Per cui la ratio di questa campagna vaccinatoria mondiale non si trova nel tentativo di scongiurare una ecatombe, ma in qualche cos’altro e David Martin e Judy Ann Mickovits ci offrono la loro legittima e fondata opinione in merito.

La disinformazione dei sedicenti siti anti-búfale

I siti anti-búfale, invece di entrare nel merito della questione crítica sopra presentata, non sanno fare altro che gettare discrédito su Martin e la Mickovits, incasellàndoli nella categoria dei complottisti e dei negazionisti. Così facendo, però, producono in me un effetto che dal loro punto di vista è “collaterale”: mi fanno comprèndere che chi scrive in tali siti è semplicemente al soldo di coloro che hanno interesse alla diffusione dei vaccini, altrimenti lascerebbero spàzio ad un un contraddittòrio che contribuirebbe alla formazione nei lettori di un corretto pensiero critico.

Solo gli stolti e i sémplici possono dare crédito a questi siti la cui unanimità e prostrazione al pensiero dominante dovrebbe indurre chiunque quanto meno a insospettirsi. Chi vi crede, dunque, come dicevo, o è stolto ― e in questo caso ha colpa, essendo divenuto tale per pigrízia intellettuale ―, o è un sémplice ― e in questo caso non ha colpa poiché a nessuno è richiesto di sapere ciò che súpera le pròprie capacità conoscitive ―.

A tutti coloro che sono tentati dalla pròpria pigrízia intellettuale ad accettare acríticamente quanto diffóndono i media mainstream e i sedicenti siti anti-búfale ricordo che, secondo la morale cattòlica, l’ignoranza vincíbile è un peccato[4].

Voci italiane concordanti con David Martin

Anche in Itàlia abbiamo voci concordanti con quanto sentirete dire da David Martin e confermare dalla virologa Judy Ann Mickovits, come per esémpio quella di Stefano Montanari e la biologa Loretta Bolgàn ai cui reciproci siti internet  rimando per la consultazione della loro documentazione prodotta.

Video

Qui sotto troverete il video in lingua originale (i sottotítoli vanno attivati, se non lo sai fare guarda il video tutorial) e la trascrizione della traduzione italiana.

https://youtu.be/obZ0WJA4YBc

Trascrizione della traduzione italiana

Raffigurazione di come dovrebbe lavorare il preparato di Moderna secondo

David Martin:

«Rocco,  mettiamo in chiaro una cosa: siamo tutti d’accordo che questo non è un vaccino. Sí, dobbiamo dirlo chiaramente. Viene utilizzato il tèrmine “vaccino” per inserire questo preparato tra le eccezioni di salute púbblica. Questo non è un vaccino. Questo è mRNA[5] avvolto in un invólucro di grasso, che entra nella cellula. È un dispositivo mèdico progettato per stimolare una cèllula umana alla produzione di un agente patògeno; non è un vaccino.
Il tèrmine “vaccino” è in realtà legalmente definito nelle leggi (americane) sulla salute púbblica, secondo gli standard di CDC[6] e FDA[7]. In particolare, il vaccino per essere tale non solo deve stimolare l’immunità della persona che lo riceve, ma anche interrompere la trasmissione (del patògeno virale o battèrico), e questo “vaccino” non lo fa[8]. Ci dicono chiaramente, infatti, che il ceppo di mRNA che viaggia verso una cellula non impedisce la trasmissione del virus. È, dunque, un trattamento. Ma se fosse chiaramente indicato come trattamento, le autorità sanitàrie púbbliche non sarébbero così disposte ad accettarlo, perché allora le persone si chiederébbero: quali altri trattamenti ci sono?
L’uso del términe vaccino è esagerato non solo in riferimento alla definizione giurídica di vaccino, ma anche perché sopprime il dibàttito aperto e líbero: etichettàndo (il preparato di Moderna) come un vaccino lo inscàtoli come qualcosa per la quale essere a favore o contro. Ma se ne parli come di un trattamento ― ricorda che Moderna ha iniziato con la chemioterapia per il cancro, non producendo vaccini per la SARS ― (sarebbe come) se dicessimo alle persone che somministriamo una chemioterapia preventiva per il cancro che non hanno: ti deriderebbero, perché è un’idea stupida. Ed è esattamente questo, si tratta di un dispositivo meccanico sotto forma di un piccolo pacchetto tecnologico che viene iniettato nel sistema umano per attivare una cèllula ed iniziare a produrre un agente patògeno. E mi rifiuto di dire in qualsiasi conversazione che questa è una questione di vaccino.
L’unico motivo per cui usano quel termine è per poter abusare del caso Jacobson[9] (1905), (la cui sentenza) è stata distorta negli anni. Se fossimo onesti, lo chiameremmo per quello che è, cioè un dispositivo per un agente patògeno chímico che dovrebbe indurre l’attività di produzione di un agente patògeno chimico nella cellula. È  un dispositivo medico, non è un medicinale, perché soddisfa la definizione di CDRH[10] di dispositivo: non è un sistema vivente, non è un sistema biològico, ma una tecnologia fisica che ha le dimensioni di un pacchetto molecolare. Dobbiamo èssere molto chiari per non cadere nel loro gioco, cioè parlandone come se fosse un vaccino, altrimenti ci impantaniamo in discorsi sui vaccini.  Ma non è un vaccino per loro stessa confessione.
Deve essere chiaro a tutti gli ascoltatori, che non cadremo in questa definizione errata, così come non cadremo nella loro definizione “chimico-industriale” di salute. Entrambe sono funzionalmente errate e violano il costrutto legale di cui si abusa».

Rocco Galati:

«Judy da scienziata potresti dirlo in parole semplici, come ad un ragazzo di campagna? David la tua definizione è fantastica e la prendo, ma (lo dico) per quelle persone che potrebbero non essere in grado di capirla. Non intenderlo come un insulto David».

David Martin:

«Certo, è frustrante sentire attivisti, avvocati e altri dire: combatteremo il vaccino. Se dici che è un vaccino, hai già perso la battaglia! Non è un vaccino».

Rocco Galati:

«E come dobbiamo chiamarlo, sostanza chimica?»

Judy Ann Mickovits:

«Si, è un agente patogeno sintetico, usano letteralmente la parte patogena del virus (la proteina spike, ndt) e la iniettano nel corpo».

Rocco Galati:

«Quando dici, il patogeno, immagino che mi farà stare male».

Judy Ann Mickovits:

«Esatto!».

David Martin:

«E’ progettato per farti star male! Rocco, ricorda che l’80% delle persone “presumibilmente” esposte al presunto SARS-CoV-2, così non cadiamo nel loro inganno[11]

Judy Mickovits:

«Esatto!».

David Martin:

l’80% delle persone che sarebbero esposte al virus SARS-CoV-2 non hanno sintomi e sono chiamati vettori asintomatici;
– l’80% delle persone che si lasciano vaccinare ha un effetto clinico negativo.
Ti viene fatta un’iniezione con una sostanza chimica che dovrebbe causare malattie, non per provocare una risposta immunitaria. In altre parole, non ti impedisce di trasmettere nulla. Si tratta di farti ammalare e rendere le tue cellule causa di ciò che ti fa ammalare».

Judy Ann Mickovits:

«Esatto!».

Rocco Galati:

«Quindi innesca una risposta autoimmune?».

Judy Ann Mickovits:

«Esatto e…».

David Martin:

«Tra le molte altre cose»

Judy Ann Mickovits:

«Tra le molte altre cose. Può causare direttamente la Sclerosi Multipla, il Morbo di Lou Gehrig (SLA), l’Alzheimer, perché sarebbe l’espressione di quell’involucro patogeno e può causare un cancro accelerato e ciò è l’espressione di quel pezzo di virus che sta lì da solo. Questo meccanismo[12] è noto da decenni. Ti inietti la malattia, letteralmente».


Note

[1] Vai alla pagina delle pubblicazione di Judy Mickovits. La Mikovits durante un’intervista rilasciata a Christina Aguayo il 9 maggio 2020 lanciò l’allarme contro il futuro vaccino per il COVID-19, affermando che: «Se riuscissero a rendere obbligatori i vaccini per tutti, almeno 50 milioni di americani morirebbero, probabilmente con la prima dose. […] Cinquanta milioni di americani hanno contratto i gammaretrovirus […] da trasfusioni di sangue contaminato e vaccini contaminati, […] che sono la causa dei sintomi che ora vediamo (COVID-19, ndc). (Con la morte dei contagiati) seppelliranno le prove, attribuendo la loro morte al COVID-19». Altra intervista della Mikovits in cui parla dei contaminanti contenuti nei vaccini che provocano cancro e altre malattie. Tutte le interviste di Christina Aguayo a Judy Ann Mikovits sono state censurate su Youtube (vedere qui).

[2] Sull’inattendíbilità dei tamponi si védano i seguenti  vídeo:  “La farsa dei tamponi: questo video ne certifica l’assoluta inattendibilità”,  “DOPO LA PAPAIA E LE CAPRE, POSITIVA AL TEST RAPIDO COVID-19 UNA COLA #Byoblu24”. Si veda anche questo interessantissimo video nel quale il microbiologo Sucharit Bhakdi parla tra l’altro anche della risoluzione ONU nella quale si raccomanda di non fare diagnosi di COVID-19 nei pazienti asintomatici nonostante il test DPCR risulti positivo.

[3] Per la terapia del COVID-19 rimando al mio artícolo: Liberatòria al medico curante per la prescrizione del protocollo domiciliare COVID-19.

[4] A tal propòsito vd.: Catechismo della Chiesa Cattolica, N. Ne parla brevemente il CCC 1790-1793:
«1790 L’essere umano deve sempre obbedire al giudizio certo della propria coscienza. Se agisse deliberatamente contro tale giudizio, si condannerebbe da sé. Ma accade che la coscienza morale sia nell’ignoranza e dia giudizi erronei su azioni da compiere o già compiute.
1791 Questa ignoranza spesso è imputabile alla responsabilità personale. Ciò avviene «quando l’uomo non si cura di cercare la verità e il bene, e quando la coscienza diventa quasi cieca in seguito all’abitudine del peccato». In tali casi la persona è colpevole del male che commette.
1792 All’origine delle deviazioni del giudizio nella condotta morale possono esserci la non conoscenza di Cristo e del suo Vangelo, i cattivi esempi dati dagli altri, la schiavitù delle passioni, la pretesa di una malintesa autonomia della coscienza, il rifiuto dell’autorità della Chiesa e del suo insegnamento, la mancanza di conversione e di carità.
1793 Se — al contrario — l’ignoranza è invincibile, o il giudizio erroneo è senza responsabilità da parte del soggetto morale, il male commesso dalla persona non può esserle imputato. Nondimeno resta un male, una privazione, un disordine. È quindi necessario adoperarsi per correggere la coscienza morale dai suoi errori».

[5] Acronimo di messenger RNA (it.: RNA messaggero). Per approfondire, consultare il sito dell’AIFA.

[6] Acronimo di Centers for Disease Control and Prevention (it.: Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie), sono un importante organismo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti d’America. Il CDC è un’agenzia federale degli Stati Uniti, facente parte del Dipartimento della salute e dei servizi umani ed ha la sede principale ad Atlanta, Georgia.

[7] Acronimo di Food & Drugs Amministration (it.: Agenzia per gli alimenti e i medicinali), ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, dipendente dal Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti d’America.

[8] David Martin si riferisce a quello prodotto da Moderna, ma è applicabile anche a quello di Pfizer/BioNTec che utilizzano la medesima tecnologia sperimentale a mRNA. Che questi preparati non interrómpono la trasmissione del patògeno virale lo ha affermato chiaramente in una intervista al quotidiano spagnolo El Pais pubblicata il 15/12/2020 anche la dottoressa francese Marie-Paule Kieny, una dei maggiori esperti al mondo di vaccini, direttrice per dieci anni dell’Iniziativa per l’indagine sui vaccini dell’OMS. Il quotidiano italiano La Repubblica, invece, il 16/12/2020 titolava un vergognoso articolo: Gli esperti Usa: “Il vaccino Moderna blocca la trasmissione del virus”, contraddicendo anche l’AIFA. Siamo proprio in una guerra mediàtica combattuta a colpi di menzogne e verità.

[9] Il caso Jacobson contro lo Stato del Massachusetts , 197 US 11 (1905), è stato un caso della Corte Suprema degli Stati Uniti d’Amèrica nel quale la Corte ha confermato l’autorità degli Stati di far rispettare le leggi sulla vaccinazione obbligatòria. La decisione della Corte esprimeva l’opinione che la libertà individuale non è assoluta ed è soggetta al potere di polizia dello Stato.

[10] Acronimo di Center for Devices and Radiological Health è il ramo della Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti responsabile dell’approvazione prima dell’immissione sul mercato di tutti i dispositivi medici , nonché della supervisione della produzione, delle prestazioni e della sicurezza di questi dispositivi. Il CDRH sovrintende anche alle prestazioni di sicurezza dalle radiazioni dei dispositivi non medici che emettono determinati tipi di radiazioni elettromagnetiche , come telefoni cellulari e forni a microonde .

[11] Letteralmente: “non entriamo nella tana del coniglio”, espressione americana che  allude al romanzo di Lewis Carroll Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie.  È proprio per seguire il coniglio che Alice intraprende il suo viaggio nel Paese delle Meraviglie. Quindi sta a significare che non entriamo nel mondo fantastico, ma stiamo nella realtà

[12] Uno dei meccanismo a cui allude Judy Ann Mickovits è il “potenziamento dipendente dall’anticorpo” (ADE: Antibody-Dependent Enhancement)  di cui parla la biologa Loretta Bolgàn alle pagine 27-29 dell’eBook gratuito Covid-19, il vaccino che verrà. Uno sguardo sulle sperimentazioni in atto.

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