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Per Giovanni Pàolo II il mondo aveva bisogno di una nuova évangelizzazióne:
«nuova nel suo ardore, nuova nei suoi metodi, nuova nelle sue espressioni»1.
E riassumeva il contenuto di questa nuova évangelizzazióne nella sua esortazione apostòlica Christifideles Laici con queste parole:
«L’uomo è amato da Dio! È questo il semplicíssimo e sconvolgente annúncio del quale la Chiesa è debitrice all’uomo. La parola e la vita di ciascun cristiano pòssono e devono far risuonare questo annuncio: Dio ti ama, Cristo è venuto per te, per te Cristo è via, verità e vita!»2.
Circa quarant’anni prima di questa parole di Giovanni Paolo II, il Cielo aveva già tracciato un identikit dei nuovi évangelizzatóri e della nuova évangelizzazióne. Tale tràccia si trova incastonata come pietra preziosa in un commento ad alcuni brani dell’apocalisse riportato nel quaderno autògrafo n. 121 della mística cattòlica Maria Valtorta. Le allusioni a condizioni culturali che solo ora vèngono a crearsi e che nel 1950 èrano impensàbili sono a testimonianza del grande valore profètico dello scritto, che riporto integralmente qui sotto per coloro che desíderano avere uno sguardo preciso sui tempi attuali e sul da farsi secondo la volontà di Dio.
«Per avere avuto da 20 sècoli tutto quanto è necessàrio perché l’uomo possa possédere il Regno eterno e raggiúngere il fine per cui fu creato, non vi sarà una seconda redenzione da parte dell’Uomo-Dio. L’uomo, che per debolezza perda la Gràzia, ha i mezzi3 per riacquistarla e redímersi. Come da sé cade, così da sé può redímersi, usando i doni perpètui che Cristo ha istituiti4 per tutti gli uòmini che vògliano attíngervi.
E non verrà per una seconda Évangelizzazióne il Verbo del Padre. Non verrà personalmente. Eppure évangelizzerà. Susciterà nuovi évangelizzatóri che évangelizzerànno in suo Nome. Évangelizzerànno in una forma nuova, cònsona ai tempi, forma nuova che sostanzialmente non cambierà il Vangelo eterno, né la grande Rivelazione, ma li amplierà, completerà5 e renderà comprensíbili e accettàbili anche a coloro che, a càusa del loro ateismo o della loro incredulità sui Novíssimi6 e su molte altre verità rivelate, addúcono la ragione che “non pòssono crédere cose che non comprèndono, né amare èsseri di cui si conosce troppo poco, e quel poco è tale da spaurire e sconfortare in luogo di attirare e incoraggiare”.
Nuovi évangelizzatóri. In verità ci sono già, anche se il mondo in parte li ignora e in parte li ostéggia. Ma saranno sempre più numerosi, e il mondo, dopo averli ignorati, o scherniti, od osteggiati, quando il terrore prenderà gli stolti che ora derídono i nuovi évangelizzatóri, si volgerà a loro perché siano forza, speranza, luce nelle tènebre, nell’orrore, nella tempesta della persecuzione degli anticristi in atto. Perché se è vero che prima della fine dei tempi sorgeranno sempre più dei falsi profeti servi dell’Anticristo, altrettanto è vero che il Cristo Signore opporrà ad essi sempre più numerosi suoi servi, suscitando novelli apòstoli là dove meno lo si crede.
E dato che l’infinita Misericòrdia, per pietà dei míseri uòmini travolti dalla bufera di sàngue, di fuoco, di persecuzione, di morte, farà risplèndere sul mare di sàngue e d’orrore la pura Stella del Mare, Maria, che sarà la precorritrice del Cristo nella sua última venuta, questi nuovi évangelizzatóri évangelizzerànno Maria, in verità troppo lasciata in ombra dagli Evangelisti e dagli Apòstoli e Discépoli tutti, mentre una più vasta conoscenza di Lei avrebbe ammaestrato tanti, impedendo tante cadute. Perché Ella è Corredentrice e Maestra. Maestra di vita pura, úmile, fedele, prudente, pietosa, pia, nella casa e tra le genti del suo tempo. Maestra sempre, nei sècoli, degna d’èsser tanto più conosciuta piú il mondo scende verso il fango e la tènebra, per èsser tanto più imitata onde riportare il mondo verso ciò che non è tènebra e fango.
I tempi che avànzano saranno tempi di guerra non solo materiale, ma soprattutto di guerra tra materialità e spírito. L’Anticristo cercherà di trascinare le creature razionali verso il pantano di una vita bestiale. Il Cristo cercherà di impedire questo rinnegamento, non solo della religione ma persino della ragione7, aprendo orizzonti nuovi e vie illuminate di luci spirituali, suscitando, in chiúnque apertamente non lo respinga, un risvéglio potente dello spírito, risvéglio aiutato da questi nuovi évangelizzatóri non soltanto del Cristo ma della Madre di Dio. Alzeranno lo stendardo di Maria. Porteranno a Maria. E Maria, che già una volta fu càusa e fonte, indiretta ma sempre potente, della redenzione dell’uomo, lo sarà ancora. Perché Ella è la santa Avversària del pèrfido Avversàrio, e il suo calcagno è destinato a schiacciare in perpètuo l’infernàl dragone, come la Sapienza, che ha fatto in Lei sede, è destinata a víncere le eresie che corrómpono ànime ed intelletti.
In quel tempo, che è inevitàbile che venga, in cui le tènebre lotteranno con la luce, la bestialità con lo spírito, la satanicità con i supèrstiti figlî di Dio, Babilònia con la Gerusalemme celeste, e le lussúrie di Babilònia, le tríplici lussúrie8, strariperanno come acque fètide e inconteníbili, infiltràndosi per ogni dove, sin nella Casa di Dio, come già fu e come è detto che dovrà di nuovo èssere, in quel tempo di separazione aperta tra i figlî di Dio e di Sàtana, in cui i figlî di Dio avranno raggiunto una potenza di spîrito sin ora mai raggiunta, e quelli di Sàtana una potenza di male talmente vasta che nessuna mente può immaginarla quale sarà realmente, verrà la nuova évangelizzazióne, la piena nuova évangelizzazióne, che per ora ha i primi avversati risveglî.
Ed essa opererà grandi miràcoli di conversione e di perfezione. E grandi conati d’òdio satànico, contro il Cristo e la Donna. Ma ambedue non potranno èssere raggiunti dai loro nemici. Non sarebbe conveniente né útile che lo fóssero. Non si può recare offesa suprema a Dio colpendo i Due a Lui più cari: il Fíglio, la Madre, che già, nel loro tempo, tutte le più odiose e dolorose offese subírono, ma che ora, già glorificati da sècoli, non potrébbero, senza immediato orrendo castigo divino sugli offensori, venire offesi.
Per questo, con mezzi nuovi, sarà al giusto modo e momento operata l’estrema évangelizzazióne, e coloro che sono ansiosi di Luce e di Vita le avranno, piene, perfette, date con un mezzo noto solo ai due Donatori, da Gesù e Maria. Soltanto chi avrà eletto per sé tènebra e fango, eresia e òdio a Dio e a Maria, ossia i già morti prima d’èssere morti, gli spíriti pútridi, gli spíriti venduti a Sàtana e ai suoi servi, ossia i precursori dell’Anticristo ed esso stesso, avranno tènebre e fango e tormento e òdio eterno, come è giusto che sia, quando Colui che deve venire verrà»9.
ADERISCI AI NOSTRI
PROGETTI DI ÉVANGELIZZAZIÓNE
Note
- Giovanni Paolo II, Omelia durante la messa celebrata nel “parque Mattos Neto” di salto (Uruguay), 9 maggio 1988, in OR, 11-5-1988, p.4. In questa occasione il Papa ha ripreso e commentato in qualche modo il suo primo intervento a Haiti nel 1983: cfr. Giovanni Paolo II, Discorso alla XIX Assemblea ordinaria del CELAM, Port-au-Prince (Haiti), in “Insegnamenti”, VI, 1, 1983, p.696, 699. ↩︎
- Giovanni Paolo II, Esortazione apostolica Christifideles Laici, n. 34, 30/12/1988. ↩︎
- Vedere qui nota 4. ↩︎
- Cioè i sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucarestia. ↩︎
- Sia l’azione dell’ampliare che quella del completare il Vangelo pròpria della nuova évangelizzazióne non sono riferite alla sostanza del messàggio evangèlico, come viene specificato nel testo poche parole prima, ma alla “intelligenza della fede”, che a differenza della sostanza, muta e si evolve. Questo último concetto è bene espresso dal Catechismo della Chiesa Cattòlica, quando afferma: «Gràzie all’assistenza dello Spírito Santo, l’intelligenza tanto delle realtà quanto delle parole del depósito della fede può progredire nella vita della Chiesa: “Con la riflessione e lo stúdio dei credenti, i quali le mèditano in cuòr loro”; in particolare “la ricerca teològica… proségue nella conoscenza profonda della verità rivelata”; “Con la profonda intelligenza che” i credenti “pròvano delle cose spirituali”; “Con la predicazione di coloro i quali, con la successione episcopale, hanno ricevuto un carisma certo di verità”» (CCC, 95).
Un cómpito particolare nell’accrescimento dell’intelligenza della fede è svolto dalle rivelazioni private. Di esse il Catechismo afferma: «Lungo i sècoli ci sono state delle rivelazioni chiamate “private”, alcune delle quali sono state riconosciute dall’autorità della Chiesa. Esse non appartèngono tuttavia al deposito della fede. Il loro ruolo non è quello di «migliorare» o di «cómpletare» la Rivelazione definitiva di Cristo, ma di aiutare a víverla più pienamente in una determinata època stòrica» (CCC, 67). ↩︎ - I Novíssimi sono quattro: morte, giudízio, inferno, paradiso. ↩︎
- Il rinnegamento della religione e della ragione su larga scala, àssolutaménte non ipotizzàbile nel 1950, cioè al tempo della stesura del brano qui proposto, è purtroppo visíbile oggigiorno per esémpio nelle ideologie che sostèngono omosessualità, gender, aborto, pedofilia, poliamore ecc.. ↩︎
- Le “tríplici lussúrie” sono quelle elencate in 1 Giovanni 2,15, e cioè: “la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhî e la supèrbia della vita”, che in Evàgrio Pòntico sono tradotte in: supèrbia, avarízia e lussúria (vd. Evàgrio Pòntico, Gli otto spíriti malvagî). ↩︎
- Maria Valtora, I Quaderni dal 1945 al 1950, CEV 1985, pp. 579-581. ↩︎
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