La famíglia è il núcleo centrale delle più sígnificatíve relazioni all’interno della struttura sia ecclesiale che sociale.
Cicerone definisce la famíglia “Principium urbis ed quasi seminarium rei pubblicae”, cioè: luogo generativo della vita púbblica e laboratòrio di relazioni sociali.
Agostino d’Ippona nel “De Civitate Dei “ definisce la famíglia:
“Seminarium civitates “, cioè: luogo di costruzione della polis, della città, e iniziale coltivazione della cittadinanza.
E il Concílio Vaticano II afferma: “Píccola Chiesa domèstica” è la famíglia, fondata sul Sacramento del Matrimònio.
I recenti delitti (vd. per es. quello di Giúlia Cecchettín) non sono àssolutaménte dovuti al “patriarcato”. La vera causa invece è la mancata educazione dei figlî da parte della famíglia. Tocca alla famíglia e non alla scuola o allo Stato educare i ragazzi.
In questi giorni di festa i nostri pensieri e i nostri cuori córrono alla Sacra Famíglia di Nazareth. Mediante il mistero del Natale del Signore il Fíglio di Dio è diventato fíglio dell’uomo, venendo a far parte della famíglia umana. Dio che è Amore, è entrato in una Famíglia, facendo di essa il Santuàrio della Vita e il laboratòrio privilegiato della Civiltà dell’Amore. La famíglia è la comunità in cui nasce l’uomo che è destinato a vívere per Dio e per gli uòmini.
Nel Vangelo leggiamo che i genitori di Gesú, il quarantésimo giorno dopo la sua nàscita a Betlemme: “Portàrono il Bambino a Gerusalemme nel Tèmpio per offrirlo al Signore” (Luca 2,22). Celebrando il Natale di Gesú Salvatore del mondo, auguriàmoci che le gióvani generazioni tròvino nella famíglia un forte sostegno per la loro crèscita nella Verità e nell’Amore.
Perché la famíglia del nostro tempo riprenda quota, deve camminare con Maria e Giuseppe e seguire Cristo. L’amore, allora, si dimostrerà più forte di ogni debolezza e di ogni crisi.
Auguri a tutti per un Santo Natale e un sereno Anno Nuovo.