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Il decreto-legge n. 105 del 23 luglio 2021(G.U. n. 175 del 23 luglio 2021) «Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e per l’esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche» – quello per intenderci che tratta anche dei tamponi naso faringei molecolari e antigenici per ottenere il Green Pass -, come tutti i decreti-legge, se non verrà convertito in legge entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, decadrà annullando retroattivamente tutti gli effetti prodotti dal decreto-legge. La scadenza del decreto-legge n. 105 è il 21 settembre 2021.
Entro quella data il Senato, a cui la Camera ha consegnato il testo con gli emendamenti (vedere qui l’iter), dovrà:
- esaminare il testo emendato in commissione[1];
- discuterlo e approvarlo in assemblea.
Ma all’attuale governo despota non importa nulla della possibile decadenza del decreto-legge n. 105, perché ha già pronto un nuovo decreto-legge[2], che estende l’obbligo del Green Pass a tutti i lavoratori a partire dal 15 ottobre 2021 e fino al 31 dicembre 2021. Questo decreto legge è stato annunciato un mese prima della presunta entrata in vigore per le ragioni candidamente espresse da Brunetta (vedi qui) e cioè per sfruttare:
«un grandissimo, enorme, serissimo effetto annuncio, cioè: “vaccinatevi” [….] é molto probabile che l’effetto annuncio […] porti già nelle prossime settimane all’accellerazione […] dei vaccini».
I tamponi quindi saranno sempre a pagamento perché lo scopo dell’adozione della misura del green pass è chiaramente l’induzione alla vaccinazione gratuita e se una persona è costretta a pagare per lavorare sarà facilitata a scegliere la vaccinazione gratuita per lavorare.
È sempre più evidente che il “decreto-legge” dovrebbe essere considerato di per sé illegittimo, in quanto nato extra ordinem, ossia in deroga alla riserva della potestà legislativa alle Camere ex articolo 70 della Costituzione Italiana e al disposto sui cosiddetti “decreti delegati” (art. 77 comma 1 Cost.). La proroga dello stato di emergenza serve solo a giustificare il ricorso a questo strumento dispotico di governo, che nasce dalla deliberazione del Consiglio dei ministri, viene emanato dal Presidente della Repubblica e immediatamente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, senza discussione parlamentare. Il giorno stesso deve sì essere presentato alle Camere per la conversione in legge, ma le Camere hanno sessanta giorni per valutare la sussistenza dei presupposti della necessità e urgenza. Nel frattempo il decreto-legge ha forza di legge e i trasgressori vengono puniti. Che importa al governante despota di turno se poi il decreto-legge non viene convertito in legge, tanto ha pronto un nuovo decreto-legge per esercitare un potere autoritario e sempre più statalista. Il Parlamento così è sempre un passo indietro al Consiglio dei Ministri perché è costretto a subire i decreti, perdere tempo per studiarli in commissione, discuterli in assemblea e votarli per poi, una volta scaduto il tempo, essere costretto a riprendere l’iter a causa di un nuovo decreto-legge.
Capite che dietro la facciata della nostra apparente democrazia rappresentativa si nasconde il mostruoso Leviatano Tecno-Sanitario, che esercita il suo potere dittatoriale grazie alle sue spiccate doti illusionistiche.
Draghi riferendosi al nuovo decreto-legge n. 189 ha dischiarato: “È un decreto per continuare ad aprire il Paese”. Ma a chi la vuole dare a bere? Ai distratti e agli sprovveduti che danno per scontato che chi sta al governo vuole il bene degli italiani, ma non certo a chi si prende la briga di verificare gli slogan propagandistici del governo. Ma, ahimè, i potenti sanno che possono sempre contare sui distratti e gli sprovveduti, sempre pronti ad obbedire ciecamente all’autorità. Dall’esperimento di psicologia sociale sull’obbedienza condotto da Stanley Milgram i despoti hanno ben appreso che possono sempre contare sull’obbedienza cieca di più del 50% della popolazione, che sarà disposta a dare la “scossa mortale” ai dissidenti aumentando così il loro potere.
Non abbiate paura di questi illusionisti da strapazzo che stanno al governo e di questo 50% della popolazione pronto all’obbedienza cieca al governo! Resistenza! Questa è la parola d’ordine. Ora resistere è non fare il tampone o fare il tampone per chi non può permettersi temporaneamente di non lavorare e nel contempo sostenere le iniziative politiche di contrasto allo scempio del green pass[3], poi sarà sopportare le discriminatorie limitazioni delle nostre libertà quando passerò l’obbligo vaccinale, poi ancora non farci trovare, quando vorranno vaccinarci per forza e infine sarà combattere, se non desisteranno nei loro intenti criminali! C’è anche la possibilità di trasferirsi temporaneamente all’estero in un paese più tranquillo, naturalmente prima che nella Certificazione Verde confluiscano i documenti necessari a viaggiare.
Non ci si sottomette al tiranno, gli si resiste e lo si combatte. Sebbene il papa e i vescovi italiani manifestino apertamente una sottomissione totale alla dittatura “dragoniana”, la dottrina sociale della Chiesa in merito al comportamento da tenere verso il tiranno non è mutata. Essa continua ancora ad insegnare come riporta il Catechismo della Chiesa Cattolica che:
2242 Il cittadino è obbligato in coscienza a non seguire le prescrizioni delle autorità civili quando tali precetti sono contrari alle esigenze dell’ordine morale, ai diritti fondamentali delle persone o agli insegnamenti del Vangelo. Il rifiuto d’obbedienza alle autorità civili, quando le loro richieste contrastano con quelle della retta coscienza, trova la sua giustificazione nella distinzione tra il servizio di Dio e il servizio della comunità politica. “Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio” ( Mt 22,21 ). “Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini” ( At 5,29 ).
2243 La resistenza all’oppressione del potere politico non ricorrerà legittimamente alle armi, salvo quando sussistano tutte insieme le seguenti condizioni: 1. in caso di violazioni certe, gravi e prolungate dei diritti fondamentali; 2. dopo che si siano tentate tutte le altre vie; 3. senza che si provochino disordini peggiori; 4. qualora vi sia una fondata speranza di successo; 5. se è impossibile intravedere ragionevolmente soluzioni migliori.
Caro Draghi il tuo nuovo decreto non è stato ideato: “per continuare ad aprire il Paese”. No caro Draghi, è un decreto che non è animato da ragioni sanitarie, ma solo politico dittatoriali e non aprirà il paese, ma lo affosserà sempre più per preparare il passaggio dell’Italia da un capitalismo su base nazionale fondato sulle piccole e medie imprese ad un capitalismo su base mondiale. Non è d’altronde questo ennesimo decreto-legge provvisorio nella falsa riga di ciò che hai firmato al vertice del “Gruppo dei Trenta” 5 giorni prima che la maggior parte degli italiani venisse a sapere di averti come nuovo presidente del consiglio?
Flaviano Patrizi
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Note
[1] Al testo originale sono stati fatti degli emendamenti. Uno di questi riguarda i test molecolari su campione salivare ai fini dell’ottenimento della Certificazione Verde (Green Pass). Debbo rilevare che questo emendamento non è esattamente una vittoria per tutti quelli che, non volendo giustamente fare il siero genico sperimentale, sono costretti a fare ogni 48 ore i tamponi per lavorare e vorrebbero risparmiare. Questi test salivari non vanno confusi, infatti, con quelli antigenici rapidi salivari, molto economici. Il tampone molecolare su campione salivare ha un costo che varia da regione a regione all’interno di una forbice che va da € 60,00 a € 110,00.
Quindi chi canta già vittoria:
– non conosce l’iter parlamentare,
– non ha letto gli emendamenti del decreto legge in oggetto,
– confonde il test salivare molecolare con quello salivare antigenico.
[2] Aggiornamento: il 21 settembre 2021 è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il Decreto-legge 127 “Misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening”.
[3] Tra le attuali iniziative politiche di contrasto al green pass vi è, per esempio, l’iniziativa di promozione di un referendum abrogativo contro le misure del green pass, lo sciopero generale promosso per il 15 ottobre 2021 e l’iniziativa promossa dal Movimento Difesa Diritti.
Riporto la lettera del Prof. Avv. Luca Marini, docente di diritto internazionale presso la Sapienza di Roma e
già Vice presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica. Nella lettere Marini scrive della proposta referendaria:
Cari amici,
ieri, 16 settembre, il Comitato promotore del referendum abrogativo delle disposizioni di legge sul Green Pass, composto da rappresentati del mondo studentesco e della società civile, ha depositato presso la Corte di Cassazione la richiesta di procedere alla raccolta delle firme per il referendum medesimo.
Si tratta di una proposta referendaria fortemente voluta e promossa da studenti e cittadini determinati a preservare le basi della nostra civiltà giuridica, condizione essenziale per assicurare a tutti un futuro solidale in linea con i dettami della Costituzione repubblicana, di cui il popolo è ormai chiamato a farsi garante.
Tenuto conto dei vincoli di legge e dalle scadenze imposte dalla fine della legislatura, la raccolta delle firme partirà domani 18 settembre 2021, alle ore 8.00, per concludersi in tempi record.
Le firme saranno raccolte non solo mediante le tipiche modalità referendarie, ma anche in forma telematica, ai sensi della disciplina vigente, sul sito www.referendumnogreenpass.it.
A coordinare e a garantire il funzionamento della macchina referendaria figurano docenti e professionisti di diversa formazione, tra cui l’avv. Olga Milanese, il prof. Francesco Benozzo, il prof. Ugo Mattei, il Presidente Paolo Sceusa, il prof. Alberto Contri, il dott. Carlo Freccero e il sottoscritto.
Per ogni occorrenza e informazione, non esitate a contattare il Comitato referendario ai recapiti riportati sul sito www.referendumnogreenpass.it
Ringraziandovi in anticipo per quanto vorrete fare al fine di diffondere l’iniziativa referendaria, vi saluto cordialmente.
Prof. Avv. Luca Marini
Docente di diritto internazionale nella Sapienza di Roma
già Vice presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica
+39.335.8428773 – luca.marini@uniroma1.it