Molti rimarranno stupiti nell’apprèndere che Glòria àbbia divulgato un suo messàggio su una possíbile guerra globale imminente e sulla necessità di unirci in preghiera con Maria Santíssima per scongiurare la catastrofe totale. Ma in realtà già solo osservando l’attuale situazione geopolítica ognuno di noi potrebbe dire lo stesso. Nello specífico dell’avvertimento di Glòria, però, non è l’osservazione della situazione geopolítica l’orígine del messàggio, ma una locuzione interiore che lei ha ricevuta dalla Madonna.
Dall’inízio della guerra, un anno fa, l’80% del Líbano meridionale è stato distrutto. Tantíssimi bambini sono in perícolo, esposti ad attacchi, sfollati dalle loro case e senza potér usufruire del sistema sanitàrio, sovraccàrico e sotto orgànico.
Nel Centro-Sud del Líbano, da una decina di giorni, si assiste a bombardamenti a non finire, insieme all’inízio di un’operazione militare via terra nel Sud del Paese. L’autostrada è percorsa soltanto in direzione Beirut. La nostra missione si trova in mezzo ad alcune zone bombardate, distanti 15 chilometri in direzione Beirut e Sidone. In una settimana il número degli sfollati è raddoppiato rispetto all’inízio del conflitto. L’alto rappresentante UE Joseph Borrel scrive che coloro che fúggono dalla guerra ad oggi sono circa 1 milione. Hanno bisogno di tutto, acqua, elettricità, cibo, vestiti, perché moltíssimi sono fuggiti soltanto con quello che avévano addosso.
In Líbano centinàia di walkie-talkie saltano per ària. Questo incidente, dimostra che esiste un sèrio ríschio di escalation regionale. L’operazione ha provocato in risposta una ondata di solidarietà sul piano ospedaliero paragonàbile a quella che si è registrata all’indomani dell’esplosione al porto di Beirut il 4 agosto 2020. In questo período estivo all’aeroporto di Beirut si contàvano quasi 14.000 arrivi al giorno. Dopo questi fatti il movimento si è invertito.
Sono queste ore decisive, per trovare un accordo in grado di porre fine ad un conflitto che sta di giorno in giorno lasciando con il fiato in sospeso l’intera regione. Anche in Líbano, sia socialmente che économicaménte, la sicurezza non esiste piú. In certe “zone calde”, chi esce di casa non sa se rientra. I sorvoli di aèrei si susséguono.
Tutti dícono di èssere pronti ad una trègua, ma allo stesso tempo si raffòrzano gli armamenti. Dopo dieci mesi di conflitto armato, lungo il confine meridionale, sono centinàia i morti e enormi i disagî alla vita delle persone.
Due terzi della popolazione non hanno più la possibilità di garantirsi un mínimo per vívere.
Piú di 91.000 persone sono state costrette ad abbandonare le loro case, con gravi danni per il loro benèssere psicològico e la stabilità finanziària. Sono state distrutte importanti infrastrutture ídriche, anche per acqua potàbile, terreni agrícoli, strutture sanitàrie, scuole e tribunali.
Il Líbano è ormai ridotto a un “Paese che vive all’èstero”, gràzie soltanto agli aiuti finanziarî di chi emigra nei Paesi del Golfo, negli Stati Uniti e Canada, Sud Amèrica.
La nostra associazione “Oui pour la Vie” contínua ancora con la “cucina” di Damour, l’ambulatòrio e la casa a Beirut per i test sanitari e per AIDS, droga e alcool, il centro di ascolto per le medicine e la scuola. Sempre per bisognosi di ogni appartenenza.
Si chièdono sempre aiuti e pubblicità.
Il número di rifugiati provenienti dal Líbano meridionale a càusa della guerra aumenta ogni giorno e “Oui pour la Vie” non riesce più a distribuire porzioni di cibo in quantità cosí elevate.
Per questo abbiamo chiesto a chi ci circonda di aiutarci, cucinando i pasti in casa loro per i pròfughi.
Tutti hanno apprezzato l’idea e ognuno contribuisce secondo le pròprie possibilità.
Un pescatore ci offre ogni giorno un terzo del suo pesce, il macellàio ci mette a disposizione quótidianaménte anche un po’ di carne, una donna ci ha fatto avere alcune confezioni di marmellate fresche di quest’anno e ha tenuto per sé quelle dell’anno scorso, dicendo che nella sua vita ne ha già mangiate abbastanza di buone e preferisce ora regalarne un poco ai bambini bisognosi.
Ci ha molto impressionato una nonna di 81 anni, che ha trascorso 3 giorni a lavorare la lana con i ferri per offrire delle scarpine ad un neonato, che aveva visto tra le bràccia della sua sorellina, sempre con i piedi nudi anche di notte.
Come inviare un’offerta all’associazione Oui pour la Vie
Puoi inviare un Bonifico Intestato a: Oui pour la Vie Banca: Unicredit Cascina (PI). IBAN: IT94Q0200870951000105404518 BIC-Swift: UNCRITM1G05. Causale: [inserire la propria email e il proprio telefono o cellulare]
Inviare poi un’email a info@ouipourlavielb.com per avvisare dell’invio dell’offerta
Come invitare padre Damiano Puccini a dare una testimonianza in Italia
I bombardamenti nel Sud del Líbano sono sempre più pesanti e colpíscono ormai ben oltre la línea del fronte. L’ipòtesi di un’escalation sembra sempre più vicina e cresce il número di persone che scèlgono di fuggire in altre àree del Paese. Si stima che l’80% della popolazione libanese viva in situazione di povertà, e circa il 36% al di sotto della sòglia di povertà estrema.
L’82% della popolazione sfollata vive òspite presso altre famíglie, molto spesso in contesti sovraffollati, mentre intanto oltre 70.000 persone vívono ancora nel ràggio di 12 km dal confine con Israele, dove le azioni militari sono più intense. I bombardamenti hanno distrutto importanti infrastrutture ídriche e terreni agrícoli, rendendo crítico l’accesso all’acqua pulita, e costretto a chiúdere strutture sanitàrie, scuole e tribunali, lasciando le persone in condizioni pèssime da un punto di vista igiènico e molto spesso senza lavoro e mezzi di sostentamento.
Al Sud molti bambini sono costretti al lavoro minorile, o ridotti a raccògliere plàstica, ferro per poi vènderli.
La nostra associazione “Oui pour la Vie” contínua ancora con la “cucina” di Damour, l’ambulatòrio e la casa a Beirut per i test sanitari e per AIDS, droga e alcool, il centro di ascolto per le medicine e la scuola. Sempre per bisognosi di ogni appartenenza.
Si chièdono sempre aiuti e pubblicità.
I nostri volontarî fanno arrivare beni di prima necessità e denaro per affrontare l’emergenza alla popolazione siriana e libanese al confine, acquistàndoli anche con le loro rinunce personali.
Una madre che ha sfogato a lungo suoi i sentimenti di paura, ràbbia e disperazione con una nostra volontària l’ha ringraziata dicendo che “l’ascolto vale più di ogni medicina”.
Oui pour la Vie ha ospitato una famíglia di 5 membri tra cui una bambina di 7 anni rimasta sotto la casa distrutta a càusa della guerra nel sud del Líbano, il miràcolo è avvenuto quando dopo le 15 l’hanno ritrovata viva. L’ambulanza ha portato la ragazza alla nostra sede per raggiúngere la sua famíglia dopo le cure mèdiche ricevute.
Ciò che è stato toccante è stato che i cristiani amorévoli hanno accolto questa gióvane ragazza musulmana con musica e danze mentre cercàvano vestiti, cibo e dolci per lei. È vero che l’amore vede solo la persona e il suo bisogno, lontano dalle religioni e dalle altre differenze.
In questi giorni aèrei da guerra hanno sorvolato a grandíssima velocità la nostra zona di Damour, producendo spesso il “bang sònico”: un grande rumore, símile a quello di un’esplosione. Non ci sono mai state conseguenze sui bambini. L’altro ieri queste vibrazioni hanno però fatto crollare il controsoffitto della nostra scuola e della píccola cucina annessa. Per riaprire la scuola a settembre occorrono 6800$.
Come inviare un’offerta all’associazione Oui pour la Vie
Puoi inviare un Bonifico Intestato a: Oui pour la Vie Banca: Unicredit Cascina (PI). IBAN: IT94Q0200870951000105404518 BIC-Swift: UNCRITM1G05. Causale: [inserire la propria email e il proprio telefono o cellulare]
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Come invitare padre Damiano Puccini a dare una testimonianza in Italia
Notiziario di un gruppo di volontari di “Oui pour la vie”, un’associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta impegnata in favore dei più poveri di ogni appartenenza religiosa e provenienza www.ouipourlavielb.com
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Il giorno 4 aprile 2024 Giòrgio Celsi, infermiere che da anni è impegnato nella difesa della vita, è stato òspite telefònico della trasmissione radiofònica di Ràdio 24 “La Zanzara”, condotta da Giuseppe Cruciani e David Parenzo.
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“Salutiamo la decisione della Frància di méttere in sicurezza il diritto delle donne di uccídere il pròprio fíglio”. Parole agghiaccianti che plàudono al diritto cóstituzionàle di uccídere la più indifesa tra le persone, scambiando vigliaccamente il corpo delle madri con quello dei figlî.
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«Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano» (Mt 7,13).
Molti! Come molti sono coloro che il giovedí grasso, iniziano i sei giorni di festeggiamenti dell’insulsa ricorrenza del Carnevale, che si conclude con un altro giorno detto anch’esso grasso, il martedì, vigilia della Quaresima.
Notiziario di un gruppo di volontari di “Oui pour la vie”, un’associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta impegnata in favore dei più poveri di ogni appartenenza religiosa e provenienza www.ouipourlavielb.com
In questi giorni si stanno viralizzando nelle pàgine dei social in língua italiana, come già avvenne alcuni mesi fa nelle pàgine dei social in lingua francese, inglese e spagnola, le locuzioni e visioni di contenuto spiccatamente catastròfico presuntamente ricevute dal sacerdote canadese don Michel Rodrigue (vd. immagine di intestazione). È doverosa una riflessione.
Viviamo in un período storico caratterizzato non solo da una cultura post-cristiana ma anche da una esplosione di fenòmeni místici cattolici. Gràzie alle nuove tecnologie informatiche che hanno incredibilmente velocizzato il processo di divulgazione delle informazioni e gràzie al Decreto della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede del 1966[1] che ha soppresso la parte del canone 1399 del Còdice di Diritto Canònico allora in vigore (1917), vietante la pubblicazione di «libri che divulgano apparizioni, rivelazioni, visioni, profezie, miràcoli, devozioni nuove senza approvazione», facilitava la pubblicazioni di tali testi ― il numero delle esperienze mistiche da allora diffuse è impressionante. Basta vedere i numeri: dal 40 d.C. al 1899 abbiamo conosciuto 687 apparizioni mariane, mentre dal 1900 ad oggi ne abbiamo conosciute 830. Nell’ultimo secolo di storia della Chiesa abbiamo, quindi, conosciuto piú apparizioni mariane che in tutta la storia precedente[2].
Nel brano sottostante tratto dall’opera della mistica cattolica Maria Valtorta vi è ribadito il grave motivo urgente e il dovere dell’apostolato che ogni cristiano dovrebbe esercitare in questi nostri tempi per contribuire alla salvezza dei propri fratelli. In particolare si fa riferimento all’apostolato di stampa dei laici, necessario supporto alla missione sacerdotale. Apostolato che noi della Himmel cerchiamo di svolgere con umiltà, ma indefessaménte, investendo tutte le nostre energie e risorse. L’autentica spinta all’apostolato nasce dall’amore per Dio e il prossimo, ma Dio vuole che si sappia che Continua a leggere Cosa dice il cielo sull’apostolato di stampa
Il seguente brano è un messaggio che Gesù diede alla mistica cattolica Maria Valtorta il 16 agosto 1949. Gesù si riferisce a coloro che avrebbero dovuto riconoscere, divulgare e protegge l’Opera affidata da Gesù a Maria Valtorta. Ognuno applichi il messaggio a se stesso e all’opera che il Signore gli ha affidato.
Dice Gesù: «Quando io sento l’ipocrita e irragionevole frase, che è sfida alla Carità, alla Sapienza, alla Giustizia, e velario a nascondere la loro volontà contraria, audacemente e superbamente ed anche vilmente contraria alla mia: “Se è opera di Dio, Dio ci penserà e la farà trionfare”, con un sussulto di santa ira vorrei scendere sulla Terra e ripetere il gesto con cui nettai il Tempio dai barattieri, ladri e mercanti. Questo dovrei fare. Ma sono la Misericordia, e tale sono sinché l’uomo è sulla terra. Attendo la loro conversione sin che hanno respiro. Ma poi, per i protervi ed i tentatori del loro Signore – e lo tentano perché lo sanno con essi troppo buono – ci sarà il Giudizio primo e secondo, e conosceranno un Volto del Signore diverso da quello contro il quale gettano lo sputo della loro provocante frase. Che dovrei fare per pensare all’Opera e farla trionfare? Dovrei far operare il tremendo Dio del Sinai, il Dio dei tempi del corruccio e del rigore, e fulminarli dovrei nel loro peccato, nei loro peccati, perché molti sono i peccati contenuti nella loro protervia al mio volere. Che altro, se non questo? Ho dato, attraverso te, tutte le prove. In te non è peccato di ribellione, di simulazione, di superbia. Sei vittima mansueta del loro volere. Difendi tu stessa il loro volere, perché sono “la Chiesa”, da quelli che lo vorrebbero calpestare. Per la tua crocifissione è sicuro che tu non puoi scrutare libri di dottori. Per la tua coltura è certo che tu non puoi scrivere quelle pagine. E che altro vogliono, se questo a loro non basta per dire: “Si. È lo Spirito di Dio qui presente”? Errore dogmatico non ve ne è, in verità non ve ne è nell’Opera. Se lo Spirito ha dato luci (luci di grazia) per far luminoso in pieno quanto questa o quella scuola in 20 secoli ha solo illuminato con un raggio in un punto, benedicano Dio per la sua grazia e non dicano: “Ma noi diciamo diverso”. Chi è la Sapienza? È serva o regina loro? Ma per non dirsi ribelli per superbia umana, per nascondere queste loro piaghe, dicono: “Tocca a Dio”. Dio ha fatto e fa. Ma il principe del mondo impera in esso mondo mentre il Re dei re regna in Cielo e, fedele – Egli si, fedele – alla libertà d’arbitrio che ha lasciata all’uomo, per sua prova, suo premio, e molte volte per sua condanna, non violenta la loro volontà. Ma li attende, e presto, al giudizio. Bene farebbero a meditare la pagina del Vangelo dove io, Maestro dei maestri, Sapienza, Parola e Verità incarnate, dico che i peccati contro lo Spirito Santo non saranno perdonati. Ed in verità questa è opera dello Spirito dello Spirito di Dio, dell’Amore del Padre e del Figlio, dello Spirito che sa ogni vero e viene a dirlo agli uomini presi nel turbine attuale, nei turbini anzi, perché possano difendersi dalle dottrine infernali». […]
A me poi dice: «Ai tuoi e miei veri amici dirai di non dire mai più quella frase. Essi la dicono senza malizia. Ma mi addolora ugualmente. Figli della Verità come vogliono essere, o tacciano in merito o dicano il vero: “Gesù non può trionfare con l’Opera perché gli uomini non lo vogliono”. La verità va detta in se stessi e coi propri uguali (non coi nemici) così come io sempre la dissi anche ammonendo dei figli della Thorà (i miei apostoli e discepoli) contro il lievito e le colpe dei maestri della Thorà (gli scribi e farisei, fossero pure i sommi fra essi, lo stesso Caifa, lo stesso Anna). Avvertili. Tutti. Laici e Sacerdote (il mio P. S.). Perché non mi diano questo dolore. Questo dolore! Che dolore! Vedermi, Io-Dio, conculcato nel volere dagli uomini o non capito al punto da sentirmi dire: “ci devi pensare”. Non riflette nessuno che quel “se l’opera è da Dio, Lui ci deve pensare” è prova del dubbio offensivo, presente in loro, che essa non sia da Dio? Non pensano che offendono la carità verso Me insinuando che Dio dovrebbe fare, per persuaderli, opere straordinarie per far trionfare le già straordinarie, e la carità verso te insinuando, anche incoscientemente, che o tu hai simulato, o tu hai avuto a maestro la Tenebra? Non lo dicano più. Mai più. Era tanto che volevo dir questo. Perché vedo coprirsi il tuo cuore di ferite, una per ogni volta che la stolta frase vien detta. Ma ora sei troppo ferita, anima mia, perché io possa tacere ancora. Anima mia, anima mia, anima mia! Vieni a piangere qui, per poter vivere ancora. Vieni a Me. Qui. E piangiamo insieme, perché una volta ancora io venni “alla mia casa e non fui accolto né riconosciuto”; ed ancora una volta “Gerusalemme uccide i suoi profeti fra il tempio e l’altare…”. Quante, dalla creazione degli Angeli e dell’Uomo, le opere perfette di Dio conculcate o disperse dall’uomo?! E non erano forse da Dio perché non trionfarono? Anzi, proprio perché da Dio, sono conculcate. Io te lo dico, che così è» (Maria Valtolta, I Quaderni del 1945-1950, 16 agosto 1949, CEV – Isola del Liri).
Un embrione di 8 settimane è solo un grumo di cellule? È solo una appendice del corpo nel quale si è annidato?
Il video sottostante, che ritrae un essere umano di circa otto settimane – in quel preciso periodo di sviluppo della vita umana che fa da spartiacque tra la fase embrionale e quella fetale – sta mostrando al mondo l’umanità degli embrioni. Continua a leggere È solo un grumo di cellule?
La Himmel associazione ti invita a partecipare agli incontri di preghiera in difesa della Vita davanti ad un ospedale abortista.
Visita la nostra pagina Facebook, o inviaci una email,indicando il tuo nome e un recapito telefonico e ti contatteremo per darti tutte le info.
Parole da ricordare
Siamo profondamente convinti dell’efficacia della preghiera testimoniata di fronte alle cliniche abortiste, secondo l’insegnamento del compianto don Oreste Benzi, che affermava:
«Ho trovato il modo per far cessare gli aborti in tutta Italia: andare a pregare di fronte agli ospedali. […] Noi dobbiamo rendere pubblico quello che avviene nel silenzio degli ospedali. Questa preghiera diventa un segno grande perché noi diciamo: “Se uccidono tuo fratello, tu cosa fai? Corri là, dove questo succede e lo rendi visibile a tutti perché gridi: “Uccidono mio fratello, uccidono mio fratello, aiutatemi!” Il fatto è che la società è anestetizzata. Che cosa accadrebbe se un giornale domani titolasse a sei colonne: “Ieri cinque bambini uccisi nell’ospedale della nostra città” direbbe una cosa vera?»
Milena Arceci
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Anche se le interpretazioni dell’esperienza di Gloria sono tante quanti sono i suoi lettori, non bisogna sbalordirsi di questa differenza interpretativa, ma piuttosto, consapevoli del fatto che ognuno giudica in base alle proprie conoscenze e credenze, che non sempre sono adeguate, è molto più utile cercare di mettere tutti nella condizione di farne una lettura critica al fine di evidenziare gli elementi oggettivi che ne fondano la credibilità.
“Illusione o realtà” è lo strumento ideo per questo scopo. L’autore, infatti, vi offre gli strumenti interpretativi che possono far maturare nel lettore un’interpretazione oggettiva, liberandolo dalle semplice e talvolta persino banali opinioni.
Lo studio, però, non solo sarà utile a tutti coloro che hanno difficoltà ad accettare o far accettare i contenuti della testimonianza di Gloria, ma sarà altrettanto utile per chi vuole approfondire le esperienze di premorte e i suoi resoconti perché presenta un’ampia antologia di testimonianze inedite in lingua italiana di resoconti di «viaggio nell’aldilà» non solo di persone che si sono trovate alla soglia della morte e sono poi state rianimate, ma addirittura di persone morte e miracolosamente risorte.
Catalina ci racconta una sua personale esperienza mistica nella quale la Madonna le ha insegnato il vero significato della Santa Messa e il giusto modo di parteciparvi. Se lo leggerai, non vivrai più la messa come prima.
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