L’Amminístrazióne Nazionale dei Fàrmaci, Alimenti e Tecnologia Médica (ANMAT), autorità nazionale argentina equivalente alla nostra Agenzia Italiana del Fàrmaco (AIFA), ha riconosciuto che nel vaccino “Covid-19 Vaccine Astrazeneca” (oggi denominato “Vaxzevria”) si trova il grafene.
La dottoressa Patrícia Inés Aprea, direttrice Valutazione e Controllo dei Biologici e dei Radiofarmaci di ANMAT, lo ha scritto il 13 dicembre 2021 in una relazione integrativa per la càusa giudiziale “Pozzi Liliana Graciela, accertamento della càusa di morte”, rispondendo alle domande del púbblico ministero Carlos Insaurralde:
«In quanto alla composizione del vaccino in questione, conformemente alle dichiarazioni, il Grafene si trova tra i componenti dello stesso. Si suggerisce di aggiungere etichette o foglietti illustrativi autorizzati nei quali si possa avvertire dei componenti del vaccino» (Informe n. IF-2021-120912800-APN-DECBR#ANMAT, 13 dicembre 2021)
Le misure difensive della propaganda vaccinale argentina
Purtroppo il 12 gennàio 2022, Gaspar Uriel Tizio, Direttore della Direzione degli Affari Giudiziali del Ministero della Salute argentino, nella sua léttera indirizzata al púbblico ministero Carlos Insaurralde, pur lasciando inalterate le dirompenti ma lacòniche dichiarazioni relative al grafene della dott.ssa Patrícia Inés Aprea ― “inalterate” contrariamente a quanto hanno falsamente scritto debunker argentini ―, le ha sepolte sotto il peso di sette pàgine di propaganda vaccinale, dalle quali traggo il seguente estratto:
«Le vaccinazioni attuali hanno dimostrato un soddisfacente profilo di sicurezza. […] Non si aspèttano eventi avversi a lungo tèrmine dai vaccini, giacché le piattaforme utilizzate sono ampiamente conosciute, e dopo decenni di applicazione gli eventi avversi attendíbili sono a breve termine» (Nota n. NO-2022-03675040-APN-DAJ#MS, 12 gennaio 2022, p 2.4)
Mio caro sig. Tizio, non solo ha confuso i vaccini a mRNA con quelli che utilizzano piattaforme “ampiamente conosciute”, ma si è dimenticato totalmente dell’occulta presenza di grafene in una fiala di “Covid-19 Vaccine Astrazeneca” (oggi denominato “Vaxzevria”). Non solo i vaccini a mRNA dovrebbero indurla ad attendersi nei vaccinati la comparsa di eventi avversi gravi a lungo tèrmine, ma soprattutto dovrebbe indurla a ciò il grafene presente in essi.
Pericolosità del grafene
Non sappiamo se il giudice nella sentenza attribuirà la morte di Liliana Graciela Pozzi al grafene contenuto nella fiala appartenente al lotto CTMAV534 del Vaccino “Covid-19 Vaccine Astrazeneca”, entrato in Argentina attraverso il meccanismo Covax nell’aprile del 2021. Sappiamo, però, che del grafene è già stata dimostrata in 67 studi scientífici la tossicità per gli èsseri viventi in generale e per l’uomo in particolare.
A chi non volesse fare la figura barbina del sig. Tizio, consíglio di lèggere gli artícoli scientífici sul grafene scaricando qui sotto il file pdf preparato dal biostatista spagnolo Ricardo Delgado che elenca i 67 artícoli scientífici e riporta per ognuno di essi il link: