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L’azione di Sàtana per screditare l’opera pastorale svolta a Medjugòrje

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Il giorno 17 settembre 2019 Ivan, uno dei veggenti di Medjugòrje, è stato invitato all’incontro di preghiera tenútosi a Lonigo (VI). Durante l’incontro la Vèrgine Maria sarebbe apparsa ad Ivan cómunicàndogli un messàggio in parte perfettamente idèntico (parole uguali) e in parte sostanzialmente idèntico (parole differenti ma con lo stesso significato) ad un altro messàggio reso púbblico da Marija il 25 ottobre 2008.

Ivan, 17/09/2019 – Lonigo (VI)

Cari figli,
vi invito in modo particolare
a pregare per le mie intenzioni,
in modo che fermiate, mediante
le vostre preghiere,
il piano di satana
sull’umanità,
che è ogni giorno più lontana da Dio, invece di Dio mette al primo posto se stessa
e distrugge tutto ciò che è bello e buono nelle anime di ciascuno di voi.
Perciò,
figlioli,
pregate, digiunate
e fate la volontà di Dio,
in modo da essere coscienti di
quanto Dio vi ama.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

Ebbene, il messàggio comunicato da Ivan non ha solo l’inconfondíbile stile dei messaggî medjugorjani: è sèmplice, essenziale, veritiero,  ma purtroppo ha un’altra caratterística nascosta: è idèntico ad un altro messàggio che Marjia avrebbe ricevuto dalla Madonna il 25/10/2008, vale a dire più di úndici anni prima che Ivan comunicasse il suo messàggio. Come potrete constatare, comparàndolo al messàggio reso púbblico da Marija posto qui sotto, il messàggio di Ivan ha i chiari segni di una maldestra e malcelata copiatura:

Marija, 25/10/2008

Cari figli,
vi invito tutti in modo speciale
a pregare per le mie intenzioni
affinché attraverso
le vostre preghiere si fermi
il piano di Satana
su questa terra,
che è ogni giorno più lontana da Dio,
e mette se stesso al posto di Dio
e distrugge tutto ciò che è bello e buono nell’anima di ognuno di voi.
Per questo,
figlioli,
armatevi con la preghiera e il digiuno
affinché siate consapevoli di
quanto Dio vi ama
e fate la volontà di Dio.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Evidente copiatura

Ho scritto che il messàggio di Ivan ha i chiari segni di una maldestra e malcelata copiatura del messàggio di Marija poiché alcune parti sono ad esso perfettamente idèntiche (in grígio), altre sono sostanzialmente idèntiche (in rosso) e, per finire, una breve frase è stata semplicemente ricollocata (in azzurro). La copiatura risulterà ancora più evidente se visionerete il file pdf scaricabile nel quale ho messo in sinossi i due messaggî.

L’errore di padre Lívio Fanzaga (radio Maria)

Padre Lívio ha affermato (vedi qui) che i due messaggî non sono idèntici perché i loro rispettivi soggetti sono distinti: in quello di Marija il soggetto sarebbe Sàtana, mentre in quello di Ivan l’umanità. Per cui i messaggî, pur avendo i medésimi tèrmini, hanno i differenti significati che padre Lívio vi ha voluto trovare.

La distinzione che opera padre Lívio è, però, assolutamente errata e si fonda sull’errore di traduzione e di analisi logica. L’originale croato: “i umjesto Boga stavlja sebe”, si sarebbe dovuto tradurre: “e si mette al posto di Dio”. Per cui Colei che nella frase del messaggio di Marija: ” mette se stesso al posto di Dio”, o meglio tradotto: “si mette al posto di Dio” è evidentemente la “terra” (intesa come umanità) e non certo “Sàtana”. Il pronome relativo “che”, infatti, si riferisce sempre all’último tèrmine della frase precedente, che in questo caso è appunto “terra”.

In entrambi i messaggî, quindi, il soggetto è il medésimo: l’umanità.

Cari lettori vi esorto a verificare sèmpre ciò che sentite o leggete, perché qualsíasi comunicatore può in buona fede fare degli errori, dei quali potrebbe non avvedérsene se non fosse corretto dai proprii ascoltatori o lettori. Personalmente mi siete di grande aiuto quando mi correggete sia a torto che a ragione, perché mi date in entrambi i casi la possibilità di perfezionare la mia opera perfettíbile. Spero che padre Lívio vòglia riconóscere pubblicamente l’evidenza del suo errore, perché altrimenti darebbe prova di quanto l’interesse e il fanatismo pòssano accecare anche i migliori.

La Vergine Maria ha dato due messaggî uguali?

Nonostante i segni di una maldestra e malcelata copiatura del messaggio, alcuni potrebbero pensare che sia stata la Madonna stessa a comunicare il medesimo messaggio a distanza di undici anni. Ma è possíbile che la Madonna, appellata come Vergine prudentissima, dia due messaggî idèntici, commettendo un’imprudenza, visto che indurrebbe molti a dubitare dell’autenticità di Ivan, compromettendo così la sua missione e esponèndolo a feroci crítiche? Essendo questa una ipòtesi non percorríbile se non negando gli attributi della Vèrgine Maria, rimàngono solo altre due ipòtesi, secondo le quali la maldestra e malcelata copiatura del messàggio è stata operata:

  • o dal demònio mascherato da Madonna, che apparendo a Ivan gli ha comunicato un messàggio buono già ricevuto da Marija con lo scopo di screditare l’orígine divina dei messaggî di Medjugorje;
  • o da Ivan stesso, che avrebbe ceduto alla tentazione della místificazióne[1] per i motivi che solo il suo pòvero cuore umano conoscerebbe e la sua accecata ragione giustíficherébbe.

In entrambi i casi, comunque, Ivan deve aver ceduto ad almeno una delle tre concupiscenze: della carne, del denaro e dell’orgóglio[2] che essendo capaci di accecare la ragione[3], gli hanno impedito di riconoscere un demònio mascherato o l’illiceità morale di una místificazióne.

Non scandalizziàmoci, però, di questo. Come per san Pàolo, la vita di ognuno di noi è lotta interiore fra la carne e lo spírito, fra l’aspirazione al Bene e l’azione non sempre perfettamente buona, lotta in cui Dio ci conforta e aiuta. Per questo, nessuno abbia scàndalo se un suo prossimo confessa con la parola e l’azione d’esser come Pàolo “carnale e soggetto” (cfr. Romani 7,15-25). E nessuno si accasci se comprende di èsserlo. Ma l’esémpio di Pàolo guidi e sostenga.

Sono tutti falsi i messaggî?

Sorge allora spontanea una domanda: la caduta di Ivan falsífica tutta la sua missione? Sono cioè tutti falsi i suoi messaggî? Potrei laconicamente rispòndere “no”, ma mi sento in dovere di argomentare la mia risposta per essere d’aiuto sia a coloro che darébbero la mia stessa risposta, ma per motivazioni diverse dalle mie, sia a coloro che darébbero una risposta diametralmente opposta alla mia.

Voglio, però, precisare che non ho argomenti per chi si ostinasse a negare l’evidente caduta di Ivan; negazione che si poggia solo su un bisogno di sicurezza mal riposto e generalmente sfociante nel culto idolàtrico e accecante del veggente. Non ho argomenti per essi solo perché per essi sarébbero inaccettabili fintanto che non si decídano a liberarsi dal loro culto idolàtrico.

Dunque, chi pensa che la caduta di Ivan falsífichi l’intera sua missione parte dal presupposto che un autèntico veggente riceva il dono dell’infallibilità e dell’impeccabilità al fine di preservare il dono, per cui l’eventuale sua caduta nel peccato o il tradimento della missione ricevuta diviene prova di falsità dell’intero fenòmeno místico. Il presupposto di questa argomentazione è falso. Nessun veggente infatti è infallíbile e impeccàbile. Tutti possono cadere.

Non ci parla forse della possibile caduta di chiunque il peccato di Adamo ed Eva? Essi godevano oltre della Grazia santificante e dell’innocenza, anche di altri doni come l’integrità, ossia la perfetta soggezione del senso alla ragione e la scienza proporzionata al loro stato. Doni di gran lunga superiori a quello di qualsiasi veggente. Eppure caddero.

E non irrobustisce ulteriormente questo pensiero la verità di fede secondo la quale non solo Adamo ed Eva caddero, ma anche alcuni angeli? Cioè creature fatte di puro spirito e quindi molto più elevate di Adamo ed Eva che erano di carne e spirito. Eppure alcuni di essi caddero e da àngeli divénnero demonî. Signífica forse che prima non erano autentici angeli? Lo erano eccome! come Ivan potrebbe èssere stato un autèntico veggente prima di questa sua caduta.

Ora, appurato che anche un autèntico veggente possa cadere e che la sua caduta non falsífica necessariamente tutta la sua missione precedente la caduta, precisiamo che la caduta di Ivan ancor meno infícia l’operato degli altri veggenti di Medjugòrje, il contenuto degli altri messaggî e la realtà pastorale da essi scaturita.

Il dolore di Dio per le cadute dell’uomo

Il nostro dolore nell’apprendere la caduta di Ivan non ci faccia dimenticare di Colui che più di tutti viene ferito da queste cadute, e cioè Dio. Ascoltiamo allora le sue parole affidate alla mistica cattolica Maria Valtorta:

«Parlo […] a tutti gli spiriti che si sono votati tutti a Me […]. Sono coloro sui quali il mio occhio si riposa e si consola di tutte le infamie che vedo compiere sulla terra.

Quando uno ha compiuto un lavoro duro, affliggente, ripugnante anche, non trova grande gioia a respirare nell’aria pura ed a guardare un bel prato verde e fiorito? I polmoni si dilatano, l’occhio si riposa, la mente si ricrea. Pare di rinascere.

Lo stesso accade al vostro Gesù. Tanto addolorato, tanto disgustato! E da tanti! Pensate: sono la Bontà e l’Amore e ricevo offese, odio continuo, e devo usare il rigore per punire i colpevoli.

Questo mi stanca più del portare la croce. Non che allora ignorassi che morivo inutilmente per molti. Non lo ignoravo, ma io parlo della fatica materiale e del momento. Questa è fatica continua e dello spirito mio. I colpevoli affaticano lo spirito di Dio. Pensate a questo e comprenderete quanto è grave la colpa se è atta a stancare uno spirito perfetto come il divino. Ebbene voi, miei prediletti, mi riposate»[4].

Conclusioni

La caduta di Ivan ci ricorda che tutti siamo esposti alle tentazioni e possiamo corromperci se non vigiliamo costantemente e non rimaniamo úmili. Úmile è chi è veramente devoto all’Umilíssima, la Vergine Maria, colei che ci è maestra nel non fare dei doni divini uno strumento di personale rovina.

La caduta di Ivan ci insegna inoltre che dobbiamo esercitare la màssima prudenza nell’accostarci ai fenòmeni místici, distinguendo tra ricevente, contenuto dei messaggî e  loro orígine. Solo se faremo così potremo méttere in atto il consíglio di san Pàolo:

Non spegnete lo Spírito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono (1Ts 5,9-20).

Per conclúdere:

Astenétevi da ogni spècie di male.
Il Dio della pace vi santífichi interamente, e tutta la vostra persona, spírito, ànima e corpo, si conservi irreprensíbile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è colui che vi chiama: egli farà tutto questo! (1Ts 5,21-24).

Preghiamo per Ivan, perché si rialzi con l’aiuto della grazia, e preghiamo anche per  tutti coloro che non hanno le risorse intellettuali e spirituali per non scandalizzarsi della sua caduta. È per loro che principalmente ho scritto il mio articolo con l’intento di  preservarli dalla tentazione di screditare l’intera opera pastorale svolta nella parrocchia san Giacomo di Medjugorje.

Flaviano Patrizi


Note

[1] Una tentazione simile la ebbe la mistica cattolica Maria Valtorta, ma essa la vinse. Così la descrive: «Il Tentatore mi voleva persuadere a simulare per uno scopo umano. Mi diceva: “Scrivi con le parole tue, ormai puoi, con un poco di studio, imitare lo stile del Maestro; scrivi ciò che può esserti utile per mettere in imbarazzo e peggio chi ti ha dato dolore. Egli è un credulone e ci casca subito”. “No” ho risposto. “Mai userò la menzogna né per altre cose né per questa. Anche contro mio utile, io scrivo soltanto ciò che ricevo dalle varie ‘voci’ e non altro. Nulla di mio. Va’ indietro!” È stata una lotta lunga… Sudavo come fossi stata in un forno. Ho vinto. Ma il demonio si è vendicato acutizzandomi tutte le nostalgie, le paure, gli sconforti… Chi le conosce queste lotte?» (Maria Valtorta, I quaderni del 1944, 4 luglio, CEV Isola del Liri, 1985, p. 489).

[2] Cfr. 1 Giovanni 2,16.

[3] «La “concupiscenza”, nel senso etimologico, può designare ogni forma veemente di desiderio umano. La teologia cristiana ha dato a questa parola il significato specifico di moto dell’appetito sensibile che si oppone ai dettami della ragione umana. L’Apostolo san Paolo la identifica con l’opposizione della “carne” allo “spirito” (Cf Gal 5,16.17.24; Ef 2,3). È conseguenza della disobbedienza del primo peccato (Cf Gn 3,11). Ingenera disordine nelle facoltà morali dell’uomo e, senza essere in se stessa una colpa, inclina l’uomo a commettere il peccato (Cf Concilio di Trento, Sess. 5a, Decretum de peccato originali, canone 5: DS 1515.)» (CCC 2515).

[4] Maria Valtorta, I quaderni del 1944, 21 giugno, CEV – Isola del Liri, 1985, pp. 453-454.

2 pensieri su “L’azione di Sàtana per screditare l’opera pastorale svolta a Medjugòrje

  1. Complimenti per l’articolo di Patrizi!!
    Voglio condividere una mia esperienza.
    Incuriosita dalla frase di Patrizi posta a conclusione del suo paragrafo sull’errore di padre Livio che recita: “Spero che padre Lívio voglia riconoscere pubblicamente l’evidenza del suo errore di analisi logica, perché altrimenti darebbe prova di quanto l’interesse e il fanatismo possano accecare anche i migliori.”, ho scritto a padre Livio… e lui mi ha risposto. SO ORA PER CERTO CHE A PADRE LIVIO “SFUGGE L’EVIDENZA” (vd. trascrizione delle email qui sotto) del suo proprio errore e della copiatura del messaggio da parte di Ivan. La speranza del Patrizi purtroppo è rimasta frustrata e il suo pedagogico tentativo di facilitare a padre Livio l’ammissione del suo errore è caduto invano.
    Mi domando ora: sarà forse proprio nel fanatismo e nell’interesse – come dice il Patrizi – che risiede il motivo della cecità di padre Livio, visto che Radio Maria sarebbe la prima a soffrire dello scandalo dovuto ai veggenti?

    TRASCRIZIONE DELLE EMAIL
    _____________________________________
    Da: Katia Celentano [mailto:katiacelent@gmail.com]
    Inviato: lunedì 23 settembre 2019 02:05
    A: redazioneerba@radiomaria.org
    Oggetto: segnalazione articolo

    Salve,
    scrivo per segnalarvi un articolo che dovreste leggere in una delle vostra trasmissioni. È stato scritto dal teologo Flaviano Patrizi e lo trovate qui: https://www.profeti.net/2019/09/21/__trashed-2/

    Pace e bene
    Katia

    _____________________________________
    Da: Padre Livio Fanzaga [mailto:livio.fanzaga@radiomaria.org]
    Inviato: lunedì 23 settembre 2019 11:15
    A: ‘Katia Celentano’
    Oggetto: R: segnalazione articolo

    Robaccia.

    _____________________________________
    Da: Katia Celentano [mailto:katiacelent@gmail.com]
    Inviato: martedì 24 settembre 2019 04:50
    A: ‘Padre Livio Fanzaga’
    Oggetto: R: segnalazione articolo

    Mi stupisco della sua risposta.
    Nessuna persona che fosse privo di interesse, infatti, liquiderebbe con tanta sufficienza l’articolo che le ho segnalato, che non è affatto robaccia.

    Pace e bene
    Katia
    _____________________________________

    Come vedete non sono scesa al livello della brutale saccenteria di padre Livio e non ho voluto specificare oltre a chi evidentemente non era disposto al dialogo. Ora, però, con voi mi domando:
    cosa considera “robaccia” padre Livio?
    – La dimostrazione del suo errore di analisi logica del messaggio di Marija?
    – La dimostrazione dei rimaneggiamenti del testo originale?
    – L’argomentazione circa la presunta imprudenza della Madonna nel dare due messaggi identici – e si badi bene, identici non solo nei concetti, ma addirittura nei termini?
    – L’esortazione rivolti ai lettori a non cadere nell’idolatria dei veggenti per essere preservati dallo scandalo?
    – La nota riportante la tentazione della grande mistica cattolica Maria Valtorta, tentazione simile a quella in cui Ivan, però, è caduto a differenza di Maria?
    – Il messaggio di Gesù a Maria Valtorta riguardante il dolore del nostro Dio?
    – Il brano di Paolo ai Tessalonicesi?
    – L’esortazione finale a pregare per Ivan?
    Chissà!? Nell’incertezza, preghiamo allora anche per padre Livio.

    1. Grazie Katia per il tuo puntuale commento.

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